Tom Skelton rabbrividì. Tutti sapevano che il vento, quella sera, era un vento insolito; anche l’oscurità era insolita perché era Halloween, la vigilia di Ognissanti. utto pareva tagliato in un morbido velluto nero, dorato, arancione. Il fumo si arricciolava fuori da mille camini come i pennacchi di un corteo funebre. Dalle cucine esalava il profumo delle zucche; quelle svuotate della polpa e quelle che cuocevano dentro il forno.
Nelle categorie: Halloween, L’albero di Halloween, Letteratura, LibriC’è un fantasma golosone
mangia dolci a colazione,
e poi torte e cioccolata,
caramelle e marmellata,
pranza con mille pasticcini,
divora cento biscottini,
e alla sera per non sbagliare,
un panettone vuole mangiare.
Se continua a esagerare
presto potrà anche scoppiare.
Caro fantasma basta dolcetti…
è meglio se fai solo scherzetti!
Aprite la porta voi che siete lì dentro
O vi farò prendere un bello spavento.
Qui venuto, infatti, sono
per chiedere un dolce oppure un dono.
Prendo di tutto. Lo sapete no?
Caramelle, biscotti, noccioline, bonbon
Ma se preferite posso accettare
Anche qualcosa che non sia da mangiare.
Un treno, una bambola, un pupazzo, un carillon
Quel che vorrete io prenderò
E se proprio non avete nulla da offrire
Aprite comunque o vi farò inorridire.
Con la mia maschera da vampiro
Spavento chiunque quando vado in giro.
Aprite, dunque, signore e signori
É da mezz’ora che sono qui fuori!
Dolcetto o Scherzetto
C’è un fantasma sopra il tetto.
Tanti bimbi golosoni
a bussar tutti i portoni.
Alle porte streghe belle
che pretendon caramelle.
C’è la zucca illuminata
con la faccia incavolata
Sul balcone un gatto nero
sarà finto oppure vero?